Allora ce ne sono tanti, ora scrivo i primi che mi vengono in mente:
King Arthur - La vera storia di Re ArtùDunque per metà film ho riso come un ebete (ed ero al cinema) ascoltando il vescovo doppiato da un cane che parlava in bolognese
Per il resto mi sono annoiato a morte, film terribile: combattimenti pessimi in quasi totale assenza di sangue, sceneggiatura scritta da una scimmia con dialoghi inconcludenti, recitazione ai minimi storici.
Poi è pieno di cazzate mostruose... per esempio su un giga lastrone di ghiaccio ci sono i due "eserciti" che si fronteggiano... il tipo cattivo con un arco lungo composito più alto di lui non riesce ad arrivare fino all'esercito di Artù mentre la donzella con l'arco corto sì..... poi gli eserciti cominciano a correre l'uno verso l'altro... la battaglia sta per avere inizio e.... cambio di scena
L'esercito di Artù è in un altro posto e ha vinto la battaglia... cioè non l'hanno tagliata! Mah... avranno finito il budget....
Arrivano al super castello da difendere con un super mega giga portone che per essere aperto viene tirato da quattro cavalli... verso la fine della battaglia un barbaro mezzo morto lo apre da solo spingendo
E poi tante altre... 6€ buttati nel cesso.
EragonIl film si apre con la voce di un nonno che racconta una favola sentita migliaia di volte. Sullo sfondo, appaiono immagini di battaglia presi di pari passo del Signore degli Anelli ma molto più brutte. Per forza, pensi, gli effetti sono della Weta, ma magari il film merita.
Una piccola scena di battaglia ci introduce una bella figliuola e il cattivo. La scena è girata in maniera minacciosamente dilettantesca. Ma non demordo: forse il film migliorerà.
Poi comincia uno spaccato di vita quotidiana in cui ci viene presentato il protagonista. Assomiglia moltissimo al bambino delle confezioni Kinder (quelle vecchie) con la differenza che quest'ultimo ha un'espressione facciale.
Seguono discorsi assolutamente inutili su un cugino che se ne va dal paese, in mezzo a case boschi e prati illuminati da artificiosissimi lampadoni flu come nemmeno gli spot della Vidal.
Poi nasce il draghetto. E' buffo e simpatico, ma assomiglia a Dino dei Flintstones e ciò non contribuisce a creare la cosiddetta sospensione dell'incredulità.
Entra in scena Jeremy Irons. Il suo viso è sperduto, sembra che si chieda "perché sono qui? I soldi che mi hanno dato valgono lo sputtanamento che la mia carriera subirà?". Il tono non cambierà per tutto il resto del film.
Il drago diventato adulto assume la voce di Ilaria D'Amico e nel cinema si alza una fitta coltre di dolorosa vergogna, mista a ilarità isterica. La gente guarda i pargoli che dormono e il loro biglietto. Otto euro. Questo sì che appartiene al mondo dell'impensabile.
I tre decidono di andare a salvare i buoni e sconfiggere i cattivi, partono per un viaggio e finisce il primo tempo. Già finito? Ma non è successo nulla! E poi la trama ricorda qualcosa...
Ricomincia il film. Ma la trama continua a non dipanarsi affatto. Tra piccolissime battaglie dirette malissimo da un cameraman impazzito che non sa fare altro che primissimi piani in movimento frenetico e paesaggi tremendamente simili alle cartoline con il tramonto sul mare di Rimini aggiunto con il fotomontaggio, sale pian piano un'orribile sensazione: quella di rivalutare Fantaghirò.
La battaglia finale si risolve con una scaramuccia in digitale fra draghi, ben realizzata al computer ma pessimamente diretta con il solito frenetico alternarsi di inquadrature incomprensibili.
I prefinali si susseguono lenti e sadici, infierendo sullo spettatore in agonia. Malkovich appare all'inizio e anche nel finalino, facendo intendere un seguito che mai ci sarà, a causa del meritatissimo flop del primo episodio. Ma lui è scusato: ha tre inquadrature in tutto il film, tutte nello stesso posto, e dice tre frasi. Marchetta: ci può stare.
Ma il vero mistero che avvolge Eragon è: Jeremy Irons, perché? Ma soprattutto: PERCHE'?
Secondo me ha sbagliato set. Lui voleva andare a fare un altro film ma s'è trovato per sbaglio nella concitazione della lavorazione di questa crosta di film, gli hanno messo il copione in mano e trascinandolo davanti alle telecamere gli hanno detto "prego, ecco la scena, deve fare così e così". Lui educato com'è ha dovuto far finta di niente. Questo spiegherebbe anche l'espressione paonazza e imbarazzata che il bravo Irons tiene per tutto il film.
Ringrazio il mio amico Senbee, esperto di cinema e anche critico, per il meraviglioso commento su Eragon