, File sharing sotto attacco

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Shurah
view post Posted on 24/6/2008, 13:34




G8: Canada propone multe salate per file-sharing e controlli IP



Il governo canadese ha annunciato che presenterà un disegno per emendare la legge nazionale sul copyright. In base al quotidiano National Post, il disegno di legge per la riforma del diritto d'autore in Canada imporrà una multa di 500 dollari canadesi “per ogni file condiviso online illegalmente”, il divieto di copia di musica da supporti protetti e l'impedimento ai video-recorder della registrazione di programmi interdetti dalle emittenti.

Il prossimo mese il G8, il vertice annuale dei paesi più industrializzati al mondo, si terrà in Giappone, e anche le altre grandi nazioni si troveranno a discutere la proposta anti-contraffazione sul commercio (ACTA) portata dal Canada. Se firmato e ratificato, l'accordo richiederà anche agli internet provider di filtrare ogni materiale non autorizzato e rivelare le identità degli utenti sospettati di violazione di copyright.

FONTE: http://www.animenewsnetwork.com/news/2008-...summit-in-japan


La Francia taglia internet ai "pirati"



Pugno duro del governo Sarkozy contro chi pratica illegalmente il peer to peer. Un progetto di legge dell'esecutivo prevede la sospensione della connesione.

Un giro di vite destinato a far discutere. Nicolas Sarkozy ha dichiarato guerra al peer to peer, lo scambio illegale di file in rete, e nonostante le raccomandazioni del Parlamento Europeo va avanti per la sua strada. Il governo transalpino ha presentato qualche giorno fa un progetto di legge che prevede il taglio della connessione internet a chi scambia file online illegalmente. Non solo, i nomi dei trasgressori verranno pubblicati in Rete, in una sorta di "cyber-gogna". Per evitare che gli internauti scoperti cambino semplicemente provider e ricomincino con il file sharing.

FONTE: http://www.p2pforum.it/forum/showthread.php?t=314595

Preoccuparsi dei "veri problemi" no eh? :uff:




 
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Shurah
view post Posted on 23/8/2008, 18:13




Siccome non possono fermare tutti gli utenti che scaricano via P2P...stanno cercando di attaccare i grandi siti torrent. Prima Colombo adesso The Piratebay


La Fine del peer to peer è vicina?


Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo ha bloccato l'accesso dall'Italia al sito svedese The Pirate Bay, La Baia Pirata, uno fra i cento più visitati al mondo per quanto riguarda il download di file protetti.

Quattro persone di nazionalità svedese, i gestori del sito, sono state inoltre iscritte sul registro degli indagati per violazione alla normativa italiana sul diritto d'autore.

Su The Pirate Bay tramite un motore di ricerca è possibile trovare ciò che interessa e che è stato messo a disposizione da altri utenti permettendo così il download di contenuti protetti da copyright; i file si possono scaricare in un'unica soluzione oppure attingendo da fonti diverse contemporaneamente. In quest'ultimo caso il download è più veloce ed un software ricompone le parti nel prodotto intero, che può essere a sua volta messo a disposizione di altri utenti collegati.

per maggiore imformazioni:
http://www.dgmag.it/internet/the-pirate-ba...r-to-peer-14749
 
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fantomplanet
view post Posted on 23/8/2008, 18:48




d'oh Colombo T_T
Non capiscono che non fermeranno mai il P2P..
 
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Shurah
view post Posted on 30/8/2008, 16:57




CITAZIONE
Non capiscono che non fermeranno mai il P2P..

possono eccome -_- come farò a vedere i nuovi episodi di Gundam. Capisco i film, le musiche, e i videogiochi...che usciranno prima o poi qui in Europa ed è giusto comprarli, ma gli anime? :flag: (tra l'altro vi faccio ricordare che un DVD ha la durata media di 10 anni)

La fine del P2P ormai è vicina



Convegno a Venezia sul futuro dell’industria culturale. Soliti presenti (il ministero, major del disco e del cinema) e solito canovaccio (guerra al download illegale). E una possibile novità d'importazione: il modello graduale francese.

Dice il ministro Sandro Bondi che si tratta di una "urgenza assai importante" per il governo. E snocciolando dati difficilmente provabili, lancia l'allarme di un "mercato illegale" (ammesso che possa essere definito tale, dal momento che la condivisione online non fa leva su nessun meccanismo economico) che ha "ormai raggiunto una consistenza tale da eguagliare se non superare in alcuni casi il fatturato complessivo dell'industria culturale". Dati tra l'altro smentiti dalla FIMI, che parla di un tasso di download illegali del 20% in Italia.

All'ultimo incontro di Venezia su "Lotta alla pirateria e tutela dell'industria culturale italiana" è andato in scena il solito canovaccio di allarmismo muscolare (la pirateria è un serio freno allo sviluppo, ma noi la fermeremo) e allineamento di strategie tra il governo e i rappresentanti delle major. Tutti interessati a rilanciare l'industria culturale italiana, iniziando a colpire in maniera decisa le pratiche illegali online.

Il refrain, dicevamo, è sempre lo stesso. Se da una parte è forte l'allarme sulla crescita del download illegale ("La pirateria tradizionale copre circa il 25% del mercato generando danni per oltre 110 milioni di Euro"), al tempo stesso si rivendica con forza l'efficacia delle ultime azioni di contrasto, come spiega il comunicato diffuso al termine del convegno: "Diverse operazioni condotte su grandi uploaders, su gestori di server P2P, su siti tracker di Bit Torrent e su forum hanno consentito la denuncia di oltre 250 individui, la rimozione di centinaia di siti illegali e il sequestro di centinaia di milioni di file musicali illegali", tra cui www.downrevolution.net, Colombo-BT.org, e il blocco di Pirate Bay.

Per chi non lo avesse capito, il messaggio è semplice: "Tutte le operazioni e i risultati conseguiti hanno avuto inoltre il merito di evidenziare la bontà dell'impianto normativo in materia di tutela del diritto d'autore del nostro Paese e di mostrare come un'efficace lotta alla pirateria digitale sia possibile e auspicabile".

Ma non finisce qui: Governo e major non si accontentano di un semplice pareggiamento dei conti. Ed ecco arrivare l'annuncio che tutti ci aspettavamo da un po': ad ottobre presso la Presidenza del Consiglio verrà aperto un "tavolo di lavoro" con tutti i soggetti interessati (e cioè: major e internet provider) per l'elaborazione di nuove strategie nella lotta alla pirateria. Le parole del ministro Bondi (che su Repubblica di oggi parla della necessità di educare gli utenti che hanno ancora una "percezione confusa" dell'illegalità) non lasciano dubbi su quale sarà l'orientamento: quel "percorso pedagogico" che la Francia di Sarkozy ha adottato con la normativa della "risposta graduale" di Denis Olivennes (tre lettere di avviso e poi la disconnessione) e che la FIMI italiana sta caldeggiando da tempo.

Non a caso a Venezia l'ospite d'onore era il presidente della Motion Picture Association of America (associazione dei produttori cinematografici statunitensi) Robert Pisano che ha illustrato tutti i benefici della risposta graduale: "Dopo il terzo avviso ne resta solo il 2%", ha detto (contraddicendo, anche qui, i dati francesi che parlano di una fetta del 20% che continua a scaricare in maniera illegale).

Tra nuovi modelli e vecchie minacce, nessuno si è fatto avanti per proporre idee su come tutelare davvero la creatività in rete: modificare la legge sul diritto d'autore? Predisporre nuove licenze per i prodotti online? Incentivare il mercato legale dei contenuti digitali (in Italia fermo al palo del 10%)? Tutte domande che per ora non rappresentano nessuna urgenza.

Fonte: http://www.visionpost.it/
http://www.p2pforum.it/forum/showthread.php?t=331333


 
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Shurah
view post Posted on 11/9/2008, 20:59




PRO



Strano ma vero


Maroni: 'scarico illegalmente musica da internet'



«Scarico illegalmente musica da Internet [...] mi autodenuncio, così il caso finisce finalmente in Parlamento». Con questa intervista per Vanity Fair l'ex-ministro Roberto Maroni si scaglia contro la legge Urbani e si autodenuncia pirata per vedere come e se le sue parole verranno colte in Parlamento. Precisa ulteriormente Maroni: «bisogna trovare un modo per togliere dall'illegalità questo sistema. Non è un problema legislativo, ma una questione sociale. È uno scambio da privato a privato, non c'è sfruttamento commerciale, io sento l'iPod...».

Per qualcuno può essere una panzana, per altri una argomentazione molto seria, fatto sta che le parole dell'ex-ministro (soprattutto dal momento in cui la discussione viene spostata su un piano sociale) hanno fatto immediatamente alzare i toni sul problema e, in tempo di Zune e di iPod, i riflettori tornano nuovamente sulla legge che regolamenta il settore in Italia. Da Maroni parte anche una proposta: «le grandi case discografiche facciano una iniziativa, coinvolgendo la comunità web, magari anche qualche hacker, per trovare una soluzione, in modo da passare dalla repressione, che non serve, alla collaborazione». Maroni alza il polverone dicendo ciò che il tabù non vorrebbe si dicesse e chiedendo una normativa più equa che non passi per il penale e tale, anzi, da armonizzare le necessità degli attori in campo.

e reazioni non si fanno attendere e sono raccolte dal Corriere della Sera. Bobo Craxi parla esplicitamente di «furto» dissociandosi così completamente dal punto di vista espresso da Maroni. Sulla stessa linea Maurizio Gasparri, ex-ministro delle Comunicazioni, secondo il quale «il diritto d'autore va salvaguardato, anche se i giovani sono per il tutto gratis. Io uso l'iPod, ma nella legalità. L'esperta di casa mia è mia moglie, è lei che mi carica i brani». Giorgia Meloni, vicepresidente della Camera e presidente di Azione giovani di An, si scaglia contro l'IVA al 20% praticata sui prodotti musicali e con questo tocca il punto più dolente della pratica istituzionale nel settore incassando comunque il placet dello stesso Gasparri: «attualmente la musica è considerata un bene di lusso, con l'Iva sui cd al 20% il risultato è la pirateria. Chiunque preferisce un cd originale, ma per i ragazzi i costi sono proibitivi. E come Azione giovani siamo sensibili al problema».

Durissimo il commento dell'Associazione Italiana Editori alle dichiarazioni del ministro Maroni. Secondo Federico Motta, Presidente AIE, «è sconcertante che ex ministri e politici abbiamo un atteggiamento verso l'illegalità di questo tipo. È un'ammissione pura di "legittimità al furto" e del mancato rispetto delle leggi. Mai vista una cosa simile, succede solo in Italia». Continua quindi ancora Motta: «il problema non è la musica ma il rispetto del diritto d'autore. Questi "signori" non hanno capito che eliminare il diritto d'autore - perchè di questo si sta parlando - significa privare in prospettiva il pubblico delle produzioni della proprietà intellettuale. Per noi, per la musica, il cinema, l'editoria, il mondo dei contenuti è un tema centrale perchè senza il rispetto del diritto d'autore noi non possiamo produrre nulla. Siamo determinati: faremo tutto il possibile per garantire il rispetto di queste leggi [...] Sul rispetto del diritto d'autore non si scherza». L'AIE, insomma, non transige e l'argomento sarà al centro degli Stati Generali dell'editoria in programma per il 21/22 Settembre a Roma.

In Italia il settore ha provocato reazioni contrastanti fin dall'inizio e l'ambito istituzionale non ha sempre saputo mediare le varie teorie emergenti. A partire dal Patto di Sanremo fino alla legge Urbani, lo Stato si è schierato tout court dalla parte del diritto d'autore dando vita ad una situazione che si manifesta oggi nelle proteste che partono dal Parlamento stesso. Un più che probabile sviluppo nel medio termine va nella direzione della riduzione dell'IVA sui CD e sugli altri prodotti musicali, intervento richiesto da tempo e da più parti, intervento in grado di offrire maggiori opportunità al settore avvicinando parzialmente le parti con una azione diretta sul costo al consumatore.

FONTE: http://www.webnews.it/news/leggi/4701/maro...ca-da-internet/


Valsecchi ai giovani: «Scaricate tutto dal web,
la cultura va divulgata». Ma la Siae insorge


ROMA (3 settembre) - «Scaricate sempre, scaricate tutto» dal web. L'invito senza ombre arriva dal produttore televisivo Pietro Valsecchi che rivolgendosi ai giovani nel salotto di RaiSat Extra a Venezia in diretta consiglia anche di «fotocopiate i libri di testo che costano un sacco di soldi».


«La cultura va divulgata». Per Valsecchi «la cultura va divulgata». E cosa c'è di meglio del web per farlo? La pirateria è in realtà un «problema molto marginale, basterebbe pagare forse lo 0,50» e i convegni sul tema sono inutili. Nessun danno quindi sulle vendite dei dvd. La dimostrazione verrebbe dalla fiction di successo I liceali «trasmessa prima da Mediaset Premium, vista, scaricata, trasmessa poi dalla tv generalista e nonostante tutto ciò, una volta fatti i dvd, ne abbiamo venduti tantissimi.

Presidente Siae: dichiarazioni farneticanti. Le dichiarazioni, c'era da aspettarselo, hanno creato non poche polemiche. Il presidente della Siae Giorgio Assumma definisce «farneticanti» le affermazioni di Valsecchi che in realtà avrebbe voluto solo lanciare una «provocazione» e «in cuor suo è perfettamente contrario alla pirateria», anche perché, ricorda Assuma, «fa parte di un'associazione che lotta in prima linea contro la pirateria a fianco della Siae». L'esempio de I liceali poi non regge. Il fatto che «le sue opere televisive abbiano venduto moltissimo malgrado siano state vittime di scaricamenti illeciti dimostra quanto lui sia bravo nel suo lavoro».

Per Assumma è forse vero i convegni sulla pirateria sono inutili, «perché spesso ai propositi espressi non seguono fatti ed azioni». Il presidente ammette che cd e dvd costano troppo, ma è anche vero che «il primo esempio di riduzione dei prezzi deve essere dato proprio dai produttori». E poi parla dei tanti «sequestri di prodotti illeciti o contraffatti la Siae ha effettuato in collaborazione con le forze dell'ordine negli ultimi sei mesi e quante delle stesse opere prodotte da lui siano cadute vittima della pirateria».

FONTE: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id...ez=HOME_SCIENZA

CONTRO



P2P, inizia da ottobre il cammino della Sarkozy in Italia



La 65ª Mostra di Venezia potrebbe non essere ricordata solo per l'ottima accoglienza riservata a Ponyo di Miyazaki, ma anche per una conferenza che entrerà nella storia del P2P italiano.

Mentre l'attenzione si concentrava sul Lido, si è tenuto a fine di agosto un incontro fra i diversi esponenti dell'industria discografica italiana e della SIAE, un incontro dal titolo inequivocabile: “Lotta alla pirateria e tutela dell'industria culturale italiana”.

Lo scopo del convegno era fare il punto sul fenomeno della pirateria e sul suo ruolo nell’economia; si è affermato che la pirateria tradizionale copre circa il 25% del mercato generando danni per oltre 110 milioni di euro, snocciolando una serie di numeri sulle operazioni di polizia contro la pirateria, e molti accenni alle recenti chiusure di alcuni noti siti quali Colombo-BT.org e al blocco di Pirate Bay, considerato un importante successo.

All'apparenza una delle tante conferenze autocelebrative di fine estate, ma proprio durante questa assemblea è stato dato un importante annuncio del ministro della Cultura, Bondi, già apparso su alcuni giornali ma passato quasi inosservato: ad ottobre presso la presidenza del Consiglio verrà aperto un tavolo di lavoro con tutti i soggetti interessati per l'elaborazione di nuove strategie nella lotta alla pirateria.

Quali “nuove strategie nella lotta alla pirateria”? E quali “soggetti interessati” siederanno a questo tavolo di lavoro?

Considerando il contenuto e il tono della nota diffusa in precedenza dal ministro, contenuto testimoniato da Visionpost, che cita il giornale Repubblica: il ministro Bondi ha parlato della necessità educare gli utenti che hanno ancora una percezione confusa dell'illegalità.

Ricordiamo anche il convegno del 25 giugno organizzato dalla AIE, l’Associazione Italiana Editori, in cui è intervenuto, acclamatissimo, Denis Olivennes, il creatore della dottrina Sarkosy.
Possiamo ben dire che questo annuncio del Tavolo di ottobre potrebbe essere l'inizio del cammino dell'avvento della Legge Sarkozy in Italia, soprattutto se la riunione fosse egemonizzata dalle associazioni degli industriali della musica e dalla SAIE, come probabilmente accadrà.

FONTE: http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=19879

 
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Tizzo
view post Posted on 11/9/2008, 22:29




in pratica dovremo dire addio agli anime che a noi piacciono tanto, se non iper censurati da qualsiasi rete italiana
i produttori stanno facendo tutto questo per guadagnare di più e non mi sembra giusto....
 
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6 replies since 24/6/2008, 13:34   178 views
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